In un recente articolo pubblicato ad aprile 2014 su una prestigiosa rivista internazionale (JAMA Ophthalmology) è stata valutata l'efficacia di una nuova terapia per la cura dei fori maculari a tutto spessore: l'Ocriplasmina. Lo studio si è basato su una valutazione retrospettiva degli esami OCT di pazienti con diagnosi di foro maculare (MH) e le caratteristiche del foro, le sue dimensioni ed i rapporti anatomici delle aderenze vitreomaculari sono state valutati facendo riferimento al Gruppo di Studio MIVI-TRUST. Solo il 14,1% dei pazienti presentava un aderenza vitreo-maculare e, di questi, solo il 6,7 % presentava un foro di dimensioni uguale od inferiore a 400 micron. In base allo Studio MIVI-TRUST, solo questi erano i pazienti candidati all'uso dell'iniezione intravitreale di Ocriplasmina per la chiusura del foro. Ipotizzando una percentuale di guarigione del 40 % tra questi occhi, come dimostrato da questo studio MIVI-TRUST, solo il 2,7 % di questi avrebbe beneficiato dell'iniezione intravitreale di Ocriplasmina. In conclusione, questo studio evidenzia come l'Ocriplasmina sia una terapia valida solo in pochi pazienti con MH e probabilmente la terapia tradizionale con vitrectomia via pars plana rimarrà il trattamento di prima scelta per la maggior parte di questi pazienti. Questa scelta terapeutica potrà cambiare se la diagnosi di MH sarà molto precoce, quando i fori avranno ancora dimensioni ridotte e presenteranno ancora la trazione vitreomaculare rilevabile all'OCT.