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Nuova Terapia Per La Cura Della Miopia

La miopia è un comune difetto visivo che interessa circa 100 milioni di persone negli Stati Uniti. La sua prevalenza è aumentata rispetto agli scorsi decenni e varia nelle varie parti del mondo. Interessa circa il 20-50 % della popolazione sia degli Stati Uniti che dell'Europa e raggiunge l'80 % di quella giovane adulta di Taywan.
Rappresenta la sesta causa di perdita della visione ed i pazienti con forme avanzate della stessa hanno alte possibilità di gravi complicanze visive, come una grave riduzione dell'acuità visiva (fino alla cecità), degenerazione maculare miopica, cataratta, glaucoma e rotture o lacerazioni retiniche con possibilità di distacco di retina. In particolare, la miopia compresa tra le 4 e le 8 diottrie aumenta significativamente il rischio di distacco di retina.
Una classificazione ampiamente accettata della miopia in base all'età di esordio prevede la distinzione in miopia patologica, miopia ad esordio in età scolare e quella in età giovane adulta.
1) La miopia patologica, che generalmente esordisce prima dei sei anni d'età, è causata da un enorme allungamento della lunghezza anteroposteriore dell'occhio, generalmente non tende a progredire nel tempo ed è associata a cambiamenti della retina.
2) La miopia ad esordio in età scolare generalmente si verifica tra i sei ed i diciotto anni, tende a progredire ed a stabilizzarsi intorno alla tarda adolescenza o poco dopo il compimento dei vent'anni. Questo tipo di miopia è associato ad un punteggio IQ (intelligenza) più elevato, un'abitudine spiccata alla lettura ed un minor numero di ore trascorse alla luce del sole rispetto alle persone non miopi.
Questo tipo di miopia si ritrova più spesso nelle aree urbane rispetto a quelle rurali e nei Paesi industrializzati.
3) La miopia ad esordio nell'età adulta si ritrova tra i venti ed i quarant'anni (forma dell'età giovane adulta) o dopo i quarant'anni (forma dell'età matura) ed è più frequentemente associata ad alcuni tipi di lavoro per vicino, come quello al computer.
In tutti e tre questi tipi di miopia, la causa risiede nell'allungamento dell'occhio, che assume una forma ad uovo.
Per controllare la progressione della miopia occorre rallentare l'allungamento dell'occhio. La progressione della miopia (ROMP) è più veloce nei bambini e tende a stabilizzarsi verso i sedici anni. Una volta che inizia, tende a progredire dagli otto ai tredici anni con una media di circa 0,5 D l'anno nella razza bianca occidentale (caucasica). Più precoce è l'esordio della malattia maggiore è il tempo a disposizione per la sua progressione, che può essere anche più rapida.
Per decenni si è dibattuto sulle sue cause e sul suo trattamento ed ancora le cause di questa malattia sono sconosciute. Sappiamo che intervengono sia cause genetiche che ambientali per il suo esordio e la sua progressione.
Già nel 1886, Cohn ipotizzava che entrasse in gioco un uso o, meglio, un abuso degli occhi nella visione da vicino e studi più recenti hanno associato la miopia ad una maggiore intelligenza dei pazienti, a studi scolastici sempre più importanti, a lavori che implichino una costante visione per vicino, alla frequenza di scuole professionali ed a persone costrette a vivere in ambienti ristretti come i sottomarini.
Recenti studi hanno dimostrato come una visione offuscata in una regione dell'occhio causi un allungamento asimmetrico dell'occhio (Figura 1) e questo si verifica nelle cavie animali anche se viene distrutta la macula (regione centrale della retina con cui vediamo i 10/10) con un trattamento laser.
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Figura 1
 
Questi studi dimostrano che un occhio è in grado di modificare la sua forma per tentare di ottenere una visione più chiara poiché la retina periferica ha una maggiore sensibilità alla visione offuscata ed una maggiore capacità di stimolare la crescita, anche asimmetrica, del bulbo oculare (Figura 2).
 
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Figura 2
Quindi, si ritiene che la miopia abbia sia cause genetiche che ambientali e si ritiene che queste ultime, come la quantità di tempo dedicata alla visione per vicino, la dieta, la quantità di stimolazione della luce del sole, il tipo di lavoro, ecc, stimolino i fattori genetici alla sua base. Attualmente, non siamo in grado di modificare i fattori genetici, ma quelli ambientali si.
 
NUOVE TERAPIE PER LA MIOPIA
Il primo studio che prevedeva l'uso dell'atropina per il controllo della miopia è stato eseguito da Wells nel 19° secolo. In quel periodo, l'uso dell'atropina è stato molto diffuso ed è andato scemando nel 20° secolo a causa dei suoi effetti collaterali, come la perdita della capacità di mettere a fuoco e l'estrema sensibilità alla luce del sole.
L'atropina è un alcaloide estratto da una serie di piante (atropa belladonna, datura stramonium e la mandragora officinarum). Il suo nome deriva dall'uso che in origine ne facevano le donne nel 16° secolo per apparire più attraenti con le pupille dilatate.
Il suo effetto massimo per la dilatazione della pupilla è raggiunto dopo circa 40 minuti dalla singola istillazione, la riduzione della capacità di messa a fuoco si verifica dopo circa 5 ore per durare circa 2 giorni e perdere completamente effetto dopo circa 10-14 giorni.
Due importanti e recenti studi internazionali sono oggi alla base dell'uso dell'atropina in collirio per rallentare la progressione della miopia: lo Studio ATOM 1 e lo Studio ATOM 2
Lo Studio ATOM 1 ha dimostrato che l'atropina all'1 % in collirio è efficace nel controllo della ROMP (percentuale di progressione della miopia) ma sono presenti effetti collaterali derivanti dalla cicloplegia (blocco della capacità di messa a fuoco) e dalla midriasi (dilatazione pupillare).
Lo Studio ATOM 2 ha messo a confronto, su un gruppo di 40 bambini di età compresa tra i 6 ed i 12 anni con miopia ≥ 2,0 D ed astigmatismo ≤ 1,5 D, sia l'efficacia che gli effetti collaterali delle diverse concentrazioni di atropina in collirio prese in considerazione: 1 %, 0,1 % e 0,01 % somministrate una volta al dì.
Si è trovato che la differenza nella progressione della miopia e nella lunghezza assiale dell'occhio nei bambini dei diversi gruppi era clinicamente insignificante e coloro che avevano ricevuto il dosaggio allo 0,01 % avevano effetti trascurabili sull'accomodazione (messa a fuoco), sul diametro della pupilla ed, addirittura, nessun effetto nella visione per vicino rispetto a coloro che avevano ricevuto le altre concentrazioni ma presentavano quasi la stessa efficacia nel controllare la progressione della miopia.
Ecco, quindi, una nuova ed affidabile arma per aiutare i bambini nella cura della miopia.

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