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Aberrometria Corneale

Mentre lo scopo della topografia corneale è di misurare la forma della cornea, quello dell’”aberrometria” è di misurare le aberrazioni del fronte d’ondaOltre il 70% della refrazione dell’occhio è dovuto alla cornea. Anche se anche il cristallino è responsabile di una parte delle aberrazioni oculari, le distorsioni corneali influenzano sempre il fronte d’onda oculare in maniera più significativa di qualsiasi altra interfaccia. Il fronte d’onda corneale, corneal wavefront può essere calcolato dai dati altimetrici della topografia corneale. Il fronte d’onda corneale può essere quindi decomposto in formule matematiche molto complicate chiamate polinomi di Zernike. La aberrometria corneale è una rappresentazione più esatta e completa dell’ottica corneale rispetto alle mappe sia assiali che refrattive. L’analisi della aberrometria corneale può essere d’aiuto ai clinici a comprendere le ragioni di disagio o di comfort di pazienti a dispetto delle loro condizioni corneali apparentemente buone o cattive, può supportare la pianificazione di interventi chirurgici e/o predire l’efficacia di strategie mirate a rimuovere solo le aberrazioni estremamente fastidiose. Come dimostrato dal Prof. Barsky in quest’immagine, possiamo apprezzare quanto la PSF corneale (Point Spread Function), un importante parametro calcolato dall’aberrometro, corrisponda allo schizzo effettuato dal paziente per raffigurare come egli vede un piccolo punto luminoso. Sia le simulazioni dall’aberrometria corneale che i disegni sono stati eseguiti nelle dimensioni pupillari previste nelle stesse condizioni di illuminazione. Questo esempio mostra quanto le simulazioni dell’aberrometria corneale, derivata direttamente dalla PSF corneale, possano essere realistiche specialmente in presenza di aberrazioni corneali elevate.
 
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Le simulazioni visive possono aiutare a stimare l’acuità visiva anche in condizioni di visione sia diurna che notturna, con o senza correzione, oppure ipotizzando di rimuovere alcune aberrazioni specifiche. Cio può aiutare a comprendere come tali condizioni visive agiscano sulla soddisfazione del paziente. L’immagine sotto mostra per esempio come l’effetto combinato di due aberrazioni possa produrre una situazione che non migliorerebbe se una sola delle due venisse rimossa..
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L’insieme di più aberrazioni può, in alcuni casi, produrre una visione migliore della stessa quantità di ciascuna aberrazione singolarmente. Nonostante nella riga in basso la quantità RMS composta sia più alta che per ciascuna delle due righe superiori, l’acuità visiva risulta maggiore, anche se a discapito del contrasto. Se la cornea avesse una “forma ideale” ed aberrazioni interne trascurabili, allora i raggi tracciati dalla fovea uscirebbero paralleli da tale cornea formando un fronte d’onda piano ( linee verdi). In tal caso le aberrazioni sarebbero nulle. Se la cornea è distorta rispetto a questa forma ideale ( linee arancioni), allora i raggi nella semi-sezione in alto entreranno in aria prima del previsto, accelerando.
 
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