L'abbronzatura "artificiale" può danneggiare gli occhi proprio come il sole
Undici diverse organizzazioni mediche statunitensi si sono unite per informare sui pericoli derivanti dall'abbronzatura "artificiale" con le cosiddette lampade abbronzanti, citando l'aumento dell'incidenza di cancro della pelle, in particolare tra le giovani donne che sono più propense ad utilizzare i questi strumenti. Oltre a causare il cancro della pelle, i lettini abbronzanti - così come la prolungata esposizione al sole - possono portare a gravi lesioni oculari.
L'agenzia internazionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica i lettini abbronzanti come appartenenti al Gruppo 1 (cancerogeno per gli esseri umani), la più alta categoria di rischio del cancro. Quasi il 70 per cento dei clienti dei centri per abbronzatura sono le ragazze e le donne, soprattutto tra i 16 ei 29 anni, razza caucasica.
Gli studi hanno anche dimostrato che l'esposizione a radiazione ultravioletta (UV) durante l'abbronzatura può causare danni agli occhi. I lettini abbronzanti sono in grado di produrre livelli di UV fino a 100 volte superiore a quello derivante dal sole, in grado di causare gravi danni alle strutture esterne ed interne dell'occhio ed alle palpebre.
Le lesioni oculari da UV possono provocare lo sviluppo di cataratta e la degenerazione maculare, così come il cancro dell'uvea, che è lo strato intermedio della parete del bulbo oculare (il tessuto sotto il bianco dell'occhio). Il danno da UV è cumulativo. Ecco perché gli adolescenti ed i giovani adulti dovrebbero essere particolarmente attenti a proteggere i loro occhi dall' esposizione al sole. Oltre ad evitare di esporsi agli alti livelli nocivi di UV dei lettini abbronzanti, consiglio fortemente di indossare occhiali da sole assorbenti il 99% degli UV ed un cappello a tesa larga, così come un'appropriata crema solare per il viso ed il corpo.
Le lesioni oculari da UV possono provocare lo sviluppo di cataratta e la degenerazione maculare, così come il cancro dell'uvea, che è lo strato intermedio della parete del bulbo oculare (il tessuto sotto il bianco dell'occhio). Il danno da UV è cumulativo. Ecco perché gli adolescenti ed i giovani adulti dovrebbero essere particolarmente attenti a proteggere i loro occhi dall' esposizione al sole. Oltre ad evitare di esporsi agli alti livelli nocivi di UV dei lettini abbronzanti, consiglio fortemente di indossare occhiali da sole assorbenti il 99% degli UV ed un cappello a tesa larga, così come un'appropriata crema solare per il viso ed il corpo.
Mentre molti adolescenti e giovani adulti - in particolare le donne - riconoscono che abbronzatura indoor è pericolosa, essi continuano a chiuso tan. Una recente indagine condotta negli USA dalla American Academy of Dermatology Association (AADA) mostra come l'86 per cento dei clienti siano consapevoli del fatto che l'utilizzo dei lettini abbronzanti possa causare il cancro della pelle, tuttavia l'87 per cento di questi continua ancora a pensare che la gente li consideri più attraenti se si mostrano con una pelle abbronzata. Le autorità americane coinvolte nella campagna di sensibilizzazione pubblica sottolineano che invece di essere un segno di buona salute, l'abbronzatura è in realtà la risposta del corpo al danno da luce ultravioletta.
I primi segni di malattie oculari legate all'invecchiamento, incluse cataratta, glaucoma, retinopatia diabetica e la degenerazione maculare senile, possono iniziare già nella mezza età, ma spesso non influenzano particolarmente la visione se non in un'età più avanzata. Ecco perché gli oculisti consigliano fortemente una visita oculistica completa di base a 40 anni, anche per le persone che non hanno sintomi o fattori di rischio noti.
I primi segni di malattie oculari legate all'invecchiamento, incluse cataratta, glaucoma, retinopatia diabetica e la degenerazione maculare senile, possono iniziare già nella mezza età, ma spesso non influenzano particolarmente la visione se non in un'età più avanzata. Ecco perché gli oculisti consigliano fortemente una visita oculistica completa di base a 40 anni, anche per le persone che non hanno sintomi o fattori di rischio noti.