Le visite oculistiche sono importanti non solo per valutare l’acuità visiva del paziente e la necessità o meno di prescrivere degli occhiali per lontano o per vicino, ma, e soprattutto, per controllare la presenza di eventuali patologie anche non ancora chiaramente manifestatesi. Infatti, mentre alcune malattie degli occhi possono essere evidenti per la presenza di occhio rosso, aumentata sensibilità alla luce (fotofobia), eccessiva lacrimazione o, al contrario, occhio molto secco, la visione di flash (fotopsie), la visione distorta delle immagini (metamorfopsie), la visione di “mosche”, “capelli”, “ragnatele” (miodesopsie), altre patologie oculari possono non essere avvertite dal paziente almeno nelle fasi iniziali, come ad esempio il glaucoma, finchè non si verifica una grave riduzione dell’acuità visiva. Questa può essere prevenuta solo con una visita oculistica complessiva. Quest’ultima è in grado di evidenziare anche lesioni oculari dovute al diabete, all’ipertensione arteriosa, alle vesculiti, ai fori ed alle rotture retiniche ed altre importanti condizioni cliniche trattabili con terapia opportuna. Presso l’ambulatorio oculistico del dott. Paolo del Gallo vengono eseguite una serie di test appositamente programmati per valutare la Vostra acuità visiva e per ricercare eventuali patologie oculari o con manifestazione oculare.
Ogni test visivo che viene eseguito è necessario per lo studio di un particolare aspetto della fisiopatologia dell’occhio.
I test includono:
· Valutazione dell’acuità visiva: con questo esame, eseguito con il nuovo strumento computerizzato “Visiontest 2”, viene valutata la capacità visiva dei nostri occhi esaminati singolarmente. L’esame viene eseguito ad una distanza prestabilita dal monitor ed il paziente potrà scegliere se vedere delle lettere maiuscole dell’alfabeto, dei numeri oppure, se in età prescolare, vedere delle apposite forchettine (E di Albini) oppure degli anellini (di Landolt) non completi. Il carattere delle immagini scritte diventa sempre più piccolo man mano che si scende più in basso leggendo lungo le linee dell’ottotipo. L’acuità visiva viene espressa in frazioni decimali (1/10, …4/10 …10/10).
· Valutazione della refrazione: per questo aspetto intendiamo la valutazione di come le onde luminose vengono deviate quando passano attraverso la cornea ed il cristallino e questo aiuta l’oculista ad individuare la migliore prescrizione di lenti possibile per un dato paziente così da consentirgli la visione ottimale per lontano e per vicino. Questa valutazione viene eseguita, previa misurazione manuale dell’astigmatismo corneale con l’oftalmometro di Javal
e computerizzata sia dell’astigmatismo corneale che del difetto refrattivo con l’autorefrattometro cheratometro computerizzato
A questo punto l’esame va ripetuto dopo l’uso di colliri cicliplegici-midriatici, che servono a bloccare l’attività del muscolo della messa a fuoco per quantificare con maggior precisione il vizio di refrazione del paziente.
· Valutazione della motilità oculare: si esegue facendo sedere il paziente davanti all’esaminatore e chiedendogli di seguire, senza muovere la testa, un oggetto, ad esempio la punta di una penna, i sei posizioni di sguardo diverse. Questo test serve a ricercare eventuali anomalie della motilità oculare derivanti, ad es. da una paresi/paralisi di uno o più muscoli in un paziente diabetico.
· Valutazione del senso cromatico: per riscontrare eventuali incapacità nel riconoscere alcuni colori.
- Valutazione della visione tridimensionale: per lo studio della steropsi
- Valutazione del test della sensibilità al contrasto
- Esame del segmento anteriore alla lampada a fessura: consente di esaminare, sotto l’ingrandimento del microscopio, le strutture degli annessi oculari, (palpebre, vie lacrimali, ciglia) e del bulbo. E’ possibile vedere se ci sono alterazioni della trasparenza della cornea o del cristallino, irregolarità della forma della cornea (es. cheratocono), vedere la forma e la sensibilità alla luce delle pupille, ecc.
- Tonometria: misurazione della pressione oculare, sia con tonometro ad applanazione di Goldmann
che a soffio (pneumotonometro)
E’ sempre doveroso eseguire una misurazione dello spessore della cornea (pachimetria), meglio se con esame O.C.T., per prendere atto della reale pressione intraoculare, influenzata da quest’ultimo parametro.
- Esame del fondo oculare (retina) alla lampada a fessura: consente, dopo aver atteso l’effetto di particolari colliri che dilatano la pupilla (midriasi), di visualizzare eventuali alterazioni della trasparenza del vitreo (gel oculare) e dell’aspetto della papilla ottica (parte intraoculare del nervo ottico) e della retina, aiutandosi con l’uso di una lente apposita sia non a contatto (lente di Volk) sia a contatto (lente di Goldmann).
Se nel corso di questo percorso diagnostico si osservasse un valore anomalo dell’astigmatismo corneale si consiglierebbe al paziente di eseguire un ulteriore esame diagnostico:
- La Topografia ed aberrometria corneale computerizzata. In realtà, questo è un esame ormai diventato di routine perché indicato in tutti i pazienti alla prima visita, anche ai bambini appena diventano collaboranti (dai 6 anni in su) per evidenziare dei cheratoconi corneali che ancora non si rendono manifesti al paziente con disturbi della visione (cheratoconi frusti).
TopoAberrometro corneale
In caso di valore della pressione oculare anomala o di familiarità per glaucoma o di valore pachimetrico corneale diverso dalla norma, oppure di un aspetto anomalo della parte centrale della retina (macula) è doveroso consigliare un ulteriore esame che oggi ogni oculista dovrebbe offrire ai propri pazienti, che è l’O.C.T., strumento polivalente e dalle straordinarie capacità diagnostiche e di prevenzione.
O.C.T.